giovedì 28 agosto 2014

Chirurgia estetica: è tutto relativo (Mi voglio tutta ciccia e brufoli)

Stamattina ho visto un video su Facebook.
Una giovane donna - americana, presumo - si era fatta fare un impianto per avere "un sedere alla JLO".
Peccato che le sue protesi fossero un tantino esagerate nelle dimensioni (evidentemente il chirurgo fa ciò che vuole la cliente, senza dire la sua). Peccato che le sue protesi si girassero completamente, arrivando a mostrare la parte piatta che sporgeva verso l'esterno.
La donzella mostrava la bizzarra evoluzione delle sue protesi affermando "Non dovrebbero fare così".
No, cara, certo che non dovrebbero.
Ma per come la vedo io non dovrebbero proprio stare lì.
La mia opinione sulla chirurgia estetica? Sono contraria. E ora vi spiego perché.


In modo semplice e immediato, ve lo spiego. Dicendovi che tutto è relativo.
Relativo alla propria esperienza che, si spera, magari un giorno potrà essere d'aiuto a qualcuno.
Io sono malata da tanti anni, ho una marea di difficoltà e per quanto mi ammazzi di sport tutti i santi giorni (festivi inclusi!) non perdo un etto, anzi.
Aggiungo muscoli sotto un corposo strato di ciccia che non se ne andrà mai (per via delle tiroide e del cortisone che assumo ininterrottamente da dieci anni).
Di conseguenza, per me le persone sane che si ritoccano sono fuori di testa.
Io capisco la difficoltà di accettarsi. La capisco benissimo: quando mi sono ammalata anche alla tiroide, che non si stabilizza per via del complesso quadro clinico, ho messo su quasi ottanta chili in un anno.
Immaginate di dovervici adattare, sia dal punto di vista psicologico che pratico. Immaginate di non riconoscervi più allo specchio e di avere dolori tanto forti ai piedi e alle gambe, alzandosi e camminando, da aver voglia di restarvene sdraiati a vita.
Immaginate di avere l'osteoporosi a trentacinque anni, l'artrosi di un'ottantacinquenne e un carico in eccesso pari a quello di un omone caricato sulle spalle ogni volta che vi muovete.
Ecco.
Ora immaginate anche di essere una donna, con questi problemi.
Ci siete?
Quindi, direi che siamo d'accordo: comprendo il disagio.
Ma non credo che la chirurgia estetica sia la soluzione.
Conosco una persona che aveva un po' di chili in eccesso (e nessuna disfunzione: sarebbero bastati un'alimentazione regolare e un po' di sport, per smaltirli) che ha deciso di sottoporsi a drastici interventi di chirurgia estetica.
Si è rifatta il naso, gli zigomi, e una copiosa liposuzione.
Insomma, l'ho incontrata e non l'ho riconosciuta.
E non è una cosa positiva: aveva proprio cambiato faccia. Non era più lei.
La settimana prima di fratturarmi il naso in tre punti in un incidente (ironia della sorte), parlavo con la mia vicina di casa del mio nasone (ma come diceva mio fratello: non è il naso che sporge. E' la faccia che rientra!). Le dicevo che non mi sarei mai sottoposta a una rinoplastica per questioni estetiche: questo è il mio naso. C'è un motivo se è così. Quindi me lo tengo. Ce l'ho da tutta la vita. E' cambiato dopo l'incidente, pazienza. Anche questo fa parte della mia vita.
Per come la vedo io, non esiste situazione che giustifichi un intervento di chirurgia estetica ad eccezione di gravi malformazioni congenite o di situazioni limite; ad esempio chi viene sfigurato, da un incidente o da un'aggressione. Allora sì che la chirurgia estetica ha ragione di esistere. Per aiutare un paziente che ne ha davvero bisogno.
Chiunque altro deve trovare dentro di sé la forza di accettarsi.
Di non sottostare alle imposizioni della moda, della società, dei canoni estetici.
Di imparare ad accettare che tutti invecchiano (orrore, quelle donne che si tirano il viso fino a diventare la caricatura di una faccia di plastica).
Altrimenti si ritroverà un sedere perfetto (sempre che non ti sbaglino le protesi) e una personalità pari a zero.
Io la penso così, certo, in relazione alla mia esperienza: da malata, non concepisco l'idea di sottoporsi "gratuitamente" ad interventi di qualsivoglia tipo.
Così come non concepisco l'idea di autodistruggersi con le droghe o l'alcol.
Se si ha la fortuna di essere sani, si dovrebbe essere in grado di riconoscerla.
Ma spesso non accade.
Perché è tutto relativo...

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