venerdì 10 marzo 2017

Un po' di Oreegano in cucina


Già il nome: Oreegano. Un po' come Polee, no?
E poi l'obiettivo: ambizioso. A me piacciono i progetti ambiziosi, perché di solito a idearli sono persone appassionate, motivate e sognatrici.
Oreegano è un aggregatore di ricette, utilissimo perché potete personalizzarlo: potete selezionare le vostre preferenze (ad esempio: vegetariano, vegan, crudista, no glutine, no noci, eccetera) in modo da visualizzare esclusivamente le ricette che fanno al caso vostro.
Ma non è solo questo. C'è anche molto di più.
Il piatto forte, se mi perdonate la battuta.
Oreegano è anche un progetto in crowdfunding per una nutrizione consapevole.
Il che, di questi tempi, non è poco.
Lo scopo? Mettere a disposizione i valori nutrizionali in ogni ricetta, in modo da sapere esattamente cosa si sta mangiando. Nel dettaglio. E integrare nuovi servizi, come l'integrazione con FitBit, Apple Watch e Wearable, una app che risponde alle esigenze di ogni utente. E poi, ancora: filtri innovativi (come quelli per selezionare gli ingredienti di stagione, le ricette adatte al fitness o quelle contenenti cibi e sostenza che favoriscono la memoria, e molto altro).
Non è (solo) una questione di dieta. Più che altro, è una questione di salute.
Perché si possono combattere le intolleranze, selezionando solo ricette e cibi senza l'allergene.
Si possono mettere in comunicazione i professionisti della nutrizione con chi ha bisogno di loro, per ogni esigenza specifica.
Si può usare Oreegano per inserire i valori nutrizionali dei prodotti dei grandi produttori (in modo che anche la grande distribuzione offra al consumatore tutti gli strumenti necessari alla sua scelta).
Lo so fin troppo bene, io, vegetariana per qualche anno e poi vegana da qualche mese.
Lo so fin troppo bene, io, malata cronica con la malattia più bastarda che colpisce proprio stomaco e intestino.
Lo so fin troppo bene, io, anemica cronica (per forza: perdite ematiche decine di volte al giorno e impossibilitata ad assumere il ferro per bocca. Solo in vena, e con restrizioni del SSN sempre più pressanti) che con enorme stupore, ho ritirato lunedì scorso gli ultimi esami del sangue e per la prima volta in un ventennio - da vegana e in fase acuta da mesi - ho raggiunto il record del ferro (di solito ho fra 2 e 5. Guardate qui!).

Questi sono i motivi per cui, quando Oreegano mi ha contattata chiedendomi di entrare a far parte della community con le mie ricette (questo il blog: Daily Vegan - La cucina vegana quotidiana di Chiara Poli), ho accettato subito.
Subito.
Perché Oreegano è un po' come la Polee: ci crede.
In questi mesi passati fin troppo spesso a guardare il mondo dalla finestra, a combattere giorno dopo giorno per non mollare mai, a pensare positivo in vista di un miglioramento che arriva e poi sparisce subito, a mettermi in gioco con un drastico cambio di terapia e a girare per ospedali un giorno sì e l'altro anche, la cucina mi ha salvata.
Ho sempre avuto un rapporto altalenante con la cucina.
Stavolta, però, qualcosa è cambiato: quando sono diventata vegana, mi sono chiesta come avrei potuto adattare le mie ricette preferite alle mie nuove esigenze alimentari.
Così sono entrata in cucina e ho iniziato a pasticciare.
Scoprendo - con grande sorpresa, va detto - che non ho mai mangiato così bene in vita mia.
Che l'alimentazione cambia la vita, davvero, soprattutto quella di un malato cronico (gli esami del sangue parlano da soli).
Che quando sei chiusa in casa per mesi, la cucina è un ottimo passatempo. Ottimo. Stimolante. Creativo.
E che il web è pieno di gente che la pensa come te, che vive e lascia vivere, che condivide le sue "scoperte" al solo scopo di darti una mano.
Per farti sapere cos'hai esattamente nel piatto.
Perché siamo ciò che mangiamo. Oggi più che mai.
E perché io sono un po' come Oreegano: determinata ad essere consapevole. Sempre.

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